Inverter fotovoltaico non si accende: una guida ai problemi
Cosa fare in caso di inverter fotovoltaico spento
Come ricordiamo sempre, installare un impianto fotovoltaico è una scelta vantaggiosa sia in termini economici che ambientali, nonché la maniera più concreta per contribuire a un domani più sostenibile.
Si tratta però di un qualcosa a cui è necessario prestare le giuste attenzioni durante tutto il ciclo di vita, e monitorare costantemente il suo funzionamento e la sua produzione.
Ci sono infatti imprevisti che potrebbero sopraggiungere, uno tra questi è lo spegnimento dell’inverter fotovoltaico.
Da cosa deriva questa eventualità e come è possibile evitare questo problema?
In questo nuovo articolo Otovo te lo spieghiamo!
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Inverter fotovoltaico: una panoramica
L’inverter è l’elemento fondamentale di ogni impianto fotovoltaico: grazie a questo è infatti possibile trasformare la corrente continua (CC) derivante dall'energia solare in corrente alternata (AC) impiegata per essere utilizzata nelle varie utenze di una casa.
Assicurarsi del suo corretto funzionamento è dunque molto importante, e per farlo è necessario un accertamento diretto, ovvero controllando il suo display.
Ma se quest’ultimo risulta spento, significa dunque che qualcosa non va.
A volte questa eventualità può indicare la rottura o il guasto di qualche componente interno, ma la maggior parte delle volte sta a indicare due possibili fenomeni:
- Un aumento di tensione AC dovuta all'alta produzione dell'inverter fotovoltaico
- Una sovratensione sulla linea elettrica di rete AC proveniente dalla rete del Gestore di Rete
Vediamoli ora nel dettaglio e come rimediare a questi due blocchi.
1. Blocco per tensione alta
Quando l'impianto fotovoltaico è in funzione si verifica l'uscita di corrente alternata dall'inverter che va ad alimentare i carichi casalinghi, mentre la corrente in eccesso finisce nella rete elettrica nazionale tramite un apposito contatore bidirezionale.
Questo passaggio di corrente provoca inevitabilmente un aumento di tensione.
Qualora la linea elettrica che collega l'inverter fotovoltaico a questo contatore sia lunga e con una sezione ridotta, l’aumento di tensione risulterà molto più forte e pericolosa, soprattutto nei mesi estivi in cui il sole è più alto e scalda di più.
Per verificare questa eventualità si può effettuare un controllo sulla tensione sul lato della corrente alternata (AC): l’inverter in questo punto dovrebbe lavorare con una tensione nominale di 230V. Se questa viene raggiunta e superata, l’inverter fotovoltaico va in protezione spegnendosi automaticamente per evitare di danneggiarsi.
Come rimediare a questo blocco?
Una volta che l'inverter fotovoltaico si sarà bloccato, autonomamente proverà più volte a riaccendersi, verificando che la tensione AC sia scesa nei limiti consentiti.
Basterà dunque attendere che l'irradiazione solare diminuisca affinchè l'inverter riprenda a funzionare.
Aumentando l'autoconsumo casalingo, come per esempio accendendo l'aria condizionata oppure la lavatrice, la corrente in eccesso verso il contatore elettrico bidirezionale sarà inferiore e dunque anche la tensione di questa linea potrà abbassarsi e scendere sotto i limiti consentiti dall'inverter fotovoltaico.
Qualora questo tipo di blocco si verifichi con un certa regolarità sarà necessario segnalare il problema al GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, che potrà provare a risolvere il problema agendo sulla cabina elettrica più vicina.
Il blocco dell’inverter per tensione alta è infatti un problema che si presenta con maggiore probabilità nei casi in cui l'impianto fotovoltaico si trova posizionato a fine linea del Gestore, quindi più lontano dalla cabina elettrica di collegamento.
2. Blocco per sovratensione da linea elettrica
Questa circostanza può verificarsi in caso di una sovratensione in ingresso dalla rete elettrica, come per esempio durante forti temporali.
Le protezioni del quadro elettrico AC dell’inverter fotovoltaico si metteranno subito in moto per aiutare quest’ultimo e ne provocheranno lo spegnimento.
Come rimediare a questo blocco?
Il problema di questa eventualità è che spesso ci si può accorgere della disconnessione dell’inverter fotovoltaico dopo parecchio tempo, e ciò si riversa sulla produzione di energia solare in quel dato periodo che, ovviamente, verrà persa.
Fortunatamente, però, la riaccensione dell’inverter non richiederà particolari sforzi, ma sarà necessario agire direttamente sulle protezioni AC, provando più volte a riattivarle.
Verifica della produzione dell'impianto: un aspetto da non sottovalutare
Evitare i blocchi appena descritti e molti altri problemi che potrebbero condizionare il funzionamento di un impianto fotovoltaico è un’operazione possibile se ci si prende cura nel modo corretto del proprio sistema fotovoltaico.
La prima regola per permetterlo è verificare quotidianamente che l'impianto fotovoltaico sia correttamente in funzione, che produca energia e che tutti i suoi componenti lavorino nel modo corretto. Oggi questa operazione è resa più semplice grazie alla possibilità di controllare da cellulare o da pc il corretto funzionamento dell’impianto e di ogni singola parte, come l’inverter o le batterie fotovoltaiche.
Inoltre è fondamentale mantenere l’impianto fotovoltaico pulito, effettuare tutte le operazioni di manutenzione necessarie e previste nei tempi corretti.
Questi sono tutti aspetti che noi di Otovo ci impegnano ogni giorno a garantire ai nostri clienti, a chi ci sceglie per passare all’energia solare e per contribuire a costruire un domani più sostenibile.
Grazie ai nostri prodotti, ai nostri installatori e agli esperti del settore che collaborano con noi quello che offriamo sono solo i migliori servizi possibili.
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Voglio passare al solareDomande frequenti
Che tipi di blocco possono interessare l’inverter?
I blocchi che possono interessare un inverter sono due e possono dipendere da un aumento di tensione AC dovuta all'alta produzione dell'inverter oppure da una sovratensione sulla linea elettrica di rete AC proveniente dalla rete del Gestore.
Quanti anni dura un inverter?
La durata di un inverter si aggira sui 13 anni, ma in genere dopo il decimo anno può iniziare a registrare un calo di rendimento, che mina la sostenibilità della resa dell'impianto.