Capacity Market: cos'è e come funziona
Un approfondimento Otovo sul mercato della capacità
Viviamo in un mondo dove tecnologia e digitalizzazione sono all’ordine del giorno, e modificano il modo di vivere di tutti noi.
Come anticipato in alcuni dei nostri articoli precedenti, nuove tecnologie si stanno applicando anche al mondo della sostenibilità, vedi ad esempio la costruzione di smart grid o l'utilizzo dell’intelligenza artificiale nel mondo delle energie pulite.
In questo articolo tratteremo di un nuovissimo concetto, il Capacity Market, e come questo può diventare un’opportunità per le rinnovabili.
Sei pronto? Iniziamo!
Il Capacity Market: una definizione
Il Capacity Market, noto anche come mercato delle capacità, è una misura che garantisce la produzione di energia necessaria per soddisfare il fabbisogno elettrico della rete. Questo meccanismo, gestito da Terna - il gestore della rete di trasmissione del nostro Paese in alta tensione-, utilizza i detentori di asset di tipo fossile e rinnovabile per assicurare una certa capacità di energia in immissione verso la rete elettrica nazionale.
In altre parole, grazie al Capacity Market si può garantire la disponibilità energetica nei vari paesi, così da colmare i picchi e le punte di carico in modo omogeneo su tutta la rete, quando necessario.
In passato, la richiesta di energia elettrica alla rete non era così elevata e il mercato elettrico si trovava in un perfetto equilibrio tra domanda e offerta.
Ultimamente, invece, si è assistito a una ripresa dei consumi elettrici e a un incremento della domanda di energia sia da parte di privati che da aziende.
A che cosa è dovuto questo boom? Sicuramente al fatto che oggi le persone utilizzino apparecchi elettrici energivori, come ad esempio le piastre a induzione, l'asciugatrice e i condizionatori.
Proprio per questo motivo, il Capacity Market è diventato un tema sempre più attuale soprattutto se applicato al mondo delle green energy.
Come funziona il Capacity Market?
Come abbiamo detto, il Capacity Market si può definire un meccanismo che regola la capacità di mercato e prevede una remunerazione della potenza flessibile. In altre parole, grazie al Capacity Market i grandi impianti di produzione vengono pagati per la loro disponibilità a produrre energia ove è necessario. Questi impianti partecipano a un’asta impartita da Terna mettendo a disposizione una specifica capacità produttiva. Una volta vinta l’asta, gli impianti vincitori ottengono contratti di opzione e ricevono un compenso in euro per ogni MW di potenza impegnata.
Il valore della ricompensa è determinato dalle aste.
Chi può partecipare al Capacity Market
Il meccanismo accetta sia impianti termoelettrici nuovi che già esistenti purché abbiano emissioni contenute entro certi limiti. Inoltre possono partecipare alle aste anche impianti stranieri, così da favorire l’integrazione dei sistemi a livello europeo.
Capacity Market e Commissione Europea
Da giugno 2019 la Commissione Europea ha accettato il mercato della capacità in modo da rendere i mercati dell’energia elettrica più efficienti e aperti alla partecipazione di tutte le risorse, in particolare dell’energia generata da fonti rinnovabili e dall’integrazione dei sistemi di accumulo. Inoltre, grazie al Capacity Market, la Commissione Europea può monitorare la domanda e avere sistemi più integrati a livello europeo.
Oltre a ciò, con l’introduzione del Capacity Market si punta a gestire in totale sicurezza la transizione energetica con la possibilità di raggiungere la neutralità carbonica e perseguire gli obiettivi definiti dall’Agenda 2030.
Il Capacity Market in Italia
Come abbiamo appena accennato, il mercato della capacità rientra in un contesto europeo volto a riequilibrare domanda e offerta, e integrare al meglio le fonti rinnovabili all’interno del sistema elettrico.
Come l’Europa, anche l’Italia ha come obiettivo la decarbonizzazione del sistema elettrico per una migliore sostenibilità sia in campo ambientale che sociale ed economico. A questo proposito, il nostro Paese si sta impegnando a raggiungere i seguenti obiettivi preposti dal piano Clean Energy Package for all European:
- Ridurre di almeno il 40% le emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990
- Raggiungere almeno una quota del 32% per le energie rinnovabili
- Migliorare di almeno il 32,5% l’efficienza energetica
Inoltre, nel luglio 2021 la Commissione del Senato ha approvato una risoluzione del mercato della capacità, nello specifico sulla razionalizzazione, trasparenza e struttura di costo del mercato elettrico e sugli effetti della bolletta elettrica. Con questa decisione il nostro Paese punta a inserire le fonti rinnovabili nei servizi di rete.
Nello specifico, la risoluzione evidenzia che, al fine di includere sempre di più le fonti di energia pulita, è necessario valutare attentamente le ore di produzione delle rinnovabili non programmate.
Il Capacity Market e gli accumulatori
Ad oggi gli accumulatori hanno delle capacità relativamente basse e possono erogare continuamente il servizio solo per tempi limitati, in base al loro stato di carica.
Nel contesto del Capacity Market i sistemi di accumulo possono avere un ruolo importante se gestiti in modo aggregato. E sono appunto questi aggregatori di sistemi di accumulo una grandissima novità europea nel processo di transizione energetica e decarbonizzazione
Negli ultimi anni si sono affermate numerose novità nel campo dell’energia e soprattutto nel mondo delle rinnovabili.
Noi di Otovo abbiamo a cuore il concetto di sostenibilità e la nostra missione è quella di installare quanti più impianti fotovoltaici possibili sui tetti degli Italiani.
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Domande Frequenti
Chi può partecipare al Capacity Market?
Al mercato della capacità possono partecipare sia impianti termoelettrici nuovi che già esistenti, a patto che abbiano emissioni contenute entro limiti specifici. Inoltre, il mercato delle capacità è esteso a livello europeo.
In che paesi esiste un Capacity Market?
Oltre all’Italia, anche Gran Bretagna, Polonia, Irlanda, Francia e Belgio vantano un proprio mercato della capacità. Oltre la frontiera europea, questo meccanismo è presente anche in Nord America e Australia.